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Lavoro part time e assegno di divorzio: spetta sempre?

07 Settembre 2021
Avv. Paola Dalla Valle  

Non basta che l’ex coniuge abbia un reddito basso perché ha un lavoro part time per ricevere l’assegno di divorzio.

Dovrà dimostrare che non è possibile trasformare il lavoro part time in un inquadramento a tempo pieno.

La Cassazione si esprime sul diritto all’assegno di divorzio in caso di lavoro part - time


Con una recente sentenza depositata il 23 agosto 2021 La Corte di Cassazione ha stabilito che il divario tra i redditi dei due ex coniugi, quando deriva dal fatto che uno dei due ha soltanto un lavoro part time, non basta a far sorgere automaticamente il diritto all’assegno di divorzio.

E’ necessario verificare se il lavoro part time sia una scelta dell’interessato oppure se si tratti di una condizione lavorativa non migliorabile e che va fatta risalire alle scelte di vita fatte durante il matrimonio.

 


L’assegno di divorzio dopo le Sezioni Unite della Cassazione

Dopo la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione dell’11 luglio 2018 n. 18287 è cambiata in modo radicale l’interpretazione delle disposizioni della legge sul divorzio per quanto concerne il diritto all’assegno di divorzio (art. 5 l. 898 del 1970)

Non basta più, come in passato, dimostrare di avere un reddito inferiore a quello del coniuge e di non poter, per questo motivo, conservare un tenore di vita assimilabile a quello goduto durante il matrimonio.

In base ai nuovi criteri interpretativi introdotti dalla Cassazione con la pronuncia a Sezioni  Unite 18287 del 2018, l’assegno di divorzio spetta a condizione che le differenze di reddito e di condizione patrimoniale, oltre ad essere oggettivamente insuperabili, dipendano dalle scelte di conduzione della vita familiare adottate e condivise durante il matrimonio, così anche per il lavoro part time.

 

Spetta l’assegno di divorzio se la differenza di reddito tra ex coniugi è dovuta al lavoro part time?

Questo drastico cambio di rotta della giurisprudenza, oltre ad aver reso completamente irrilevante il criterio del tenore di vita matrimoniale, prima adottato in modo quasi esclusivo, impone di verificare caso per caso le ragioni della differenze economiche esistenti tra i coniugi quando il matrimonio finisce. Perciò anche i motivi di un lavoro part time.

 

Quando lavoro part time dà diritto all’assegno di divorzio

Se il divario dipende dal fatto che l’interessato, scegliendo il lavoro part time ha sacrificato le proprie potenzialità di sviluppo lavorativo e professionale per dedicarsi alla famiglia (normalmente questo avviene per dedicarsi ai figli o perché un eventuale lavoro extradomestico è incompatibile con la carriera dall’altro coniuge) e non rimediabile allora il “gap” che si è venuto a creare va compensato con l’assegno di divorzio.

In caso contrario l’assegno di divorzio non spetta anche se il reddito dell’uno è molto più basso, per un lavoro part time, di quello dell’altro.

 

Lavoro part time e assegno di divorzio. Spetta anche se non è stato riconosciuto un assegno di mantenimento nella separazione?

E’ un altro tema molto dibattuto che viene affrontato dalla sentenza 23318 del 2021.

L’assegno di divorzio e quello che viene invece riconosciuto in occasione della separazione sono concettualmente diversi.

Perciò l’aver goduto di un assegno di separazione non dà automaticamente diritto all’assegno di divorzio o a un assegno di divorzio dello stesso importo di quello della separazione.  E d’altra parte è possibile, a determinate condizioni, ottenere l’assegno di divorzio anche se non è stato pattuito o il Tribunale non ha riconosciuto un assegno di mantenimento con la separazione.  Addirittura anche nei casi in cui al momento della separazione si sia voluto espressamente rinunciare a richiedere in futuro l’assegno di divorzio.

Certamente, come chiarisce la recente sentenza n. 23318 del 2021, “l’assetto economico concordato o stabilito all’atto della separazione può costituire un utile indice di riferimento ai fini della successiva valutazione in ordine ai presupposti per l’assegno di divorzio”.

Ma in ogni caso l’aver beneficiato o meno dell’assegno di separazione non è una circostanza che vincoli poi il Tribunale a riconoscere un assegno di divorzio.

 

Ho un lavoro solo part time:  mi spetta l’assegno di divorzio se il mio ex lavora a tempo pieno e guadagna molto di più?

Non c’è nessun automatismo tra l’avere solo un lavoro part time e ottenere l’assegno di divorzio.

Nella vicenda di recente decisa dalla Cassazione, il Tribunale di Terni e poi la Corte d’Appello di Perugia avevano riconosciuto all’ex moglie un assegno di divorzio di 900 euro (poi ridotti a 600) sul presupposto che durante il matrimonio questa, d’accordo con il marito, si era dedicata in modo pressoché esclusivo alla famiglia e alla crescita dell’unica figlia, consentendo al marito di impegnarsi invece nel proprio lavoro e di fare carriera.

 

La Cassazione annulla l’assegno di divorzio riconosciuto perché l’ex ha un lavoro part time

Al momento del divorzio l’interessata aveva soltanto un lavoro part time con uno stipendio di circa 1400,00 euro al mese mentre l’ex coniuge, colonnello della Guardia di Finanza, percepiva oltre 3000,00 euro al mese. Su questi presupposti, con il lavoro part time, l’assegno di divorzio era stato riconosciuto sia dal Tribunale che dalla Corte d’appello.

L’ex marito aveva però impugnato in Cassazione la sentenza contestando il fatto che non si fossero verificate le ragioni per le quali la ex moglie al momento del divorzio avesse soltanto un lavoro part time: era l’unica possibilità lavorativa che la signora poteva reperire oppure il lavoro part time era una sua scelta?

Non avendo la Corte d’Appello risposto a questo interrogativo era mancato un accertamento indispensabile per poter dare un verdetto corretto sulla rilevanza del lavoro part time.

 

Se il contratto di lavoro part time è una scelta dell’ex coniuge non vale a riconoscere l’assegno di divorzio

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’ex marito su questo punto ed ha annullato il suo obbligo di versare l’assegno divorzile all’ex moglie che pure aveva solo un lavoro part time

Gli atti sono stati rimandati alla Corte d’appello per la pronuncia di una nuova decisione da pronunciare dopo aver approfondito questo aspetto.

La Cassazione ha infatti sentenziato che occorre verificare il momento in cui è maturata la decisione di trovare un’occupazione retribuita (nella fattispecie un lavoro part time) quali siano state le ragioni di questa scelta, e se la stessa sia stata compiuta in autonomia dalla signora o sia stata concordata tra i coniugi.

Infine si dovrà stabilire se sia stato un lavoro part time fin dall’origine, se tale scelta sia irreversibile o se invece la donna debba essere considerata ancora in grado di incrementare il proprio reddito, riducendo perciò il divario accertato rispetto a quello dell’ex coniuge.

 

Conclusioni sul diritto all’assegno di divorzio con contratto di lavoro part time

Dunque il verdetto finale sull’assegno di divorzio con un lavoro part time è ancora tutto da scrivere ma la Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale, che occorre tenere ben presente nel chiedere il riconoscimento dell’assegno quando si ha solo un lavoro part time. Il fatto di avere un lavoro meno redditizio di quello dell’ex è condizione sì necessaria ma non sufficiente ad ottenere l’assegno dall’ex coniuge. Occorre dimostrare che non è possibile trovare un’occupazione meglio remunerata e che non si può trasformare quel lavoro part time in lavoro a tempo pieno. Se non si forniscono queste prove la conclusione è semplice e tutto sommato equa: non si possono far ricadere sull’ex coniuge le conseguenze economiche di una libera decisione dell’interessato di avere un lavoro part time e quindi un impegno più contenuto con conseguenti redditi minori.

Paola Dalla Valle

Avvocato familiarista in Venezia e Treviso

dallavalle@ticosoci.it

 

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