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Blog  //  Settembre 2019
26 Settembre 2019 Fine vita Cappato: una decisione innovativa (caso DJ Fabo). Fine vita Cappato: una decisione innovativa (caso DJ Fabo). La Corte Costituzionale si è espressa con sentenza resa in udienza pubblica del 24 settembre 2019 “assolvendo” Marco Cappato.   L’art. 580 codice penale recita “Istigazione o aiuto al suicidio. Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima [c.p. 29, 32, 50, 583]. Le pene sono aumentate [c.p. 64] se la persona istigata o eccitata o aiutata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1 e 2 dell'articolo precedente. Nondimeno, se la persona suddetta è minore degli anni quattordici o comunque è priva della capacità d'intendere o di volere, si applicano le disposizioni relative all'omicidio [c.p.p. 575, 576, 577]”. Le aggravanti previste richiamando l’art. 589 cod. pen. riguardano persone minori degli anni diciotto, oppure inferme di mente, o che si trovino in condizioni di deficienza psichica, per un'altra infermità o per l'abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti. Come noto, a rigore l’applicazione formalistica della norma avrebbe portato alla condanna di Marco Cappato, che effettivamente aveva ammesso di aver agevolato l’esecuzione della fine vita di Fabiano Antoniani, nome d'arte Dj Fabo. Avv. Marco Vianello